Disturbo Narcisistico di Personalità

Il Disturbo Narcisistico di Personalità ha una prevalenza maggiore negli uomini ed è definito nel DSM 5 come un pattern pervasivo di grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia, che ha inizio dall’età adulta ed è presente in una varietà di contesti. Il DSM-5 enfatizza molto gli aspetti di narcisismo overt esaltando in particolare il senso grandioso di importanza che si manifesta attraverso l’ esagerazione di talenti e meriti, necessità di ammirazione e fantasie di illimitato potere, bellezza, successo o amore ideale.

Il Sè grandioso si esprime anche attraverso l’attesa da parte degli altri di comportamenti di favore, nella convinzione di poter essere compresi solo da persone altrettanto importanti o influenti e di poter impiegare il proprio tempo solo con persone meritevoli di attenzione.

Un aspetto caratteristico del Disturbo Narcisistico è la mancanza di empatia, che li porta ad essere egocentrici e a non riuscire a comprendere gli stati emotivi e mentali degli altri con cui entra in relazione.

Oltre che per gli aspetti overt sopra citati, il narcisismo si caratterizza anche per tratti così detti covert: qui prevalgono stati mentali negativi che portano il narcisista a sperimentare emozioni negative spiacevoli come la vergogna o la tristezza.

In letteratura, tra gli autori che più hanno studiato il disturbo narcisistico troviamo Kernberg (1975,1998) che inquadra il narcisista come un soggetto dalla facciata arrogante dietro cui si celano aspetti fragilità e vulnerabilità, e Kohut (1971) che considera il narcisista come un soggetto vulnerabile che nasconde una facciata di grandiosità.

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La divisione tra aspetti covert e overt del disturbo si può rintracciare già nelle teorizzazioni di Akthar e Thomson (1982) che descrivono il tipo overt come grandioso nelle fantasie, bisognoso di ammirazione, falsamente umile, con relazioni superficiali, affascinante e e di successo, contrapponendolo al tipo covert che si caratterizza per la presenza di sentimenti di inferiorità, in cerca di gloria e potere, sensibile alla vergogna, invidioso, con interessi superficiali e che si annoia facilmente.

Stati mentali e cicli interpersonali disfunzionali ricorrenti nel disturbo narcisistico

La complessità del disturbo narcisistico si esplica attraverso il transitare di questi soggetti in diversi stati mentali, dove sono presenti sia gli aspetti overt che quelli covert. Nello stato grandioso prevalgono temi di pensiero di superiorità, grandezza e le emozioni sono di euforia o freddezza e distacco. Nello stato di transizione il paziente sente una minaccia alla sua autostima e il rischio di cadere nello stato depresso/terrifico, dove emergono sensazioni di fallimento, sconfitta, esclusione o minaccia di esclusione dal gruppo, autosvalutazione e sottomissione. Nello stato di vuoto devitalizzato il soggetto si sente distante dagli altri e dal proprio corpo. Il soggetto percepisce la propria vita come noiosa e vuota.

Il cercare le relazioni interpersonali allo scopo di sentirsi riconosciuto, porta il narcisista a transitare attraverso cinque diversi cicli interpersonali, a seconda delle risposte dell’altro al loro bisogno di riconoscimento:

  1. nel ciclo del rispecchiamento il desiderio del sé è di essere riconosciuto e idealizzato. Se l’altro idealizza, il narcisista sarà pervaso da sentimenti positivi di soddisfazione personale. Se l’altro non idealizza, allora il sé si sente tradito e il narcisista inizia a metter in atto comportamenti di vendetta e rivalsa;
  2. nel ciclo dell’idealizzazione, il sé narcisistico ammira l’altro che accetta l’ammirazione e si aspetta di essere riconosciuto a sua volta. Se tale ammirazione non avviene il narcisista sperimenta vissuti di umiliazione e inizia a disprezzare l’altro fino a quel momento idealizzato. La relazione interpersonale si interrompe. Se invece il sé si sente ricambiato nell’ammirazione si transita nel ciclo successivo;
  3. ciclo della gemellarità: la reciproca ammirazione porta ad una condivisione grandiosa; tale ciclo è una breve durata poiché si interrompe appena uno dei due è portato a cercare attenzioni speciali o a competere;
  4. ciclo competitivo: si attiva quando l’altro non riconosce la superiorità del sé oppure quando smette di riconoscerla. A quel punto si innesca una competizione dove, se l’altro risponde attaccando, si crea una rottura con uscita dal gruppo e ritiro sociale. Se invece l’altro alterna sottomissione a richiesta di attenzione, la relazione assume i tratti di una relazione sadomasochistica;
  5. ciclo dell’attaccamento: si attiva quando il desiderio del sé del narcisista parte da un bisogno di cure, che vengono richieste in maniera disfunzionalmente rabbiosa. Se l’altro non da cure o risponde in maniera rabbiosa, la rabbia narcisistica viene ulteriormente incrementata, l’altro diminuisce ancora di più la disponibilità alle cure, aumentando il bisogno rabbioso di cure a attenzioni. Se l’altro risponde alla richiesta di cure con un’altra richiesta di attenzione allora il sé e l’altro entrano in competizione per chi deve ricevere cure. Il sé prova rabbia e l’altro non percepisce il suo desiderio di cure come soddisfatto. Si va incontro così ad una rottura relazionale.

Bibliografia

American Psychiatric Association (APA), (2013). Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, trad. ita a cura di Biondi M. (2014), Raffaello Cortina Editore, Milano.
Akthar S., Thomson, J.A. (1982). Overview: narcissistic personality disorder, in American Journal of Psychiatry, 139, 1, pp. 12-20.
Kernberg O.F. (1975). Borderline Condition and Pathological Narcissism, Aronson, New York.
Kernberg O.F. (1998). Pathological Narcissism and Narcissistic Personality Disorder: Theoretical Background and Diagnostic Classification, in E.F. Ronningstam (a cura di), Disorders of Narcissism: Diagnostic, Clinical, and Empirical Implication, American Psychiatric Press, New York, pp. 29-52.
Kohut H. (1971). The Analysis of the Self, International University Press, New York (trad. it. Narcisismo e analisi del sé, Bollati Boringhieri, Torino, 1976).