Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC)

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) appartiene alla categoria dei disturbi d’ansia ma si caratterizza particolarmente per la presenza di ossessioni e compulsioni. Le ossessioni si presentano come pensieri, immagini mentali o impulsi con contenuti sgradevoli che creano una grande quantità d’ansia a chi li sperimenta. Tra le ossessioni più frequenti si possono considerare le preoccupazioni ricorrenti per la contaminazione da germi, le preoccupazioni circa la possibilità che un membro della famiglia possa ammalarsi, o l’ eccessiva preoccupazione per l’ordine.

Le compulsioni si definiscono come comportamenti, rituali (come lavarsi le mani, controllare che le serrature sia chiuse) o azioni mentali (ad esempio contare, pregare, ripetere alcune frasi) che i bambini e gli adolescenti si sentono obbligati a mettere in atto al fine di prevenire il verificarsi di eventi temuti e ridurre l’ansia. Le ossessioni e le compulsioni interferiscono con le attività quotidiane perché sono presenti per molto tempo durante la giornata e sono vissute dal bambino come molto disturbanti e spiacevoli. Le ossessioni più comuni dei bambini sono le ossessioni di contaminazione caratterizzate dall’eccessivo timore di essere contaminati da germi e sporcizia. La presenza di questo tipo di ossessioni potrebbe portare a comportamenti di pulizia estrema (eccessivi e frequenti lavaggi eseguiti con tempi e regole precise) oppure, nei casi in cui ci sia una paura di contaminazione anche toccando delle proprie parti del corpo o oggetti personali, a comportamenti di evitamento espressi attraverso il rifiuto assoluto di toccarli (possono rifiutare di fare la doccia, di toccarsi i capelli o di allacciarsi le scarpe).

Tra le compulsioni più tipiche in età evolutiva possiamo trovare le cosiddette compulsioni di verifica determinate solitamente dalla paura di provocare danni a sé o ad altri. In questi casi i bambini passano molto tempo a controllare per esempio la chiusura di porte o finestre prima di uscire o lo spegnimento di interruttori, di prese elettriche e di apparecchi elettronici. La compulsione diventa un mezzo per controllare e ridurre l’ansia derivante dal pensiero che se non mette in atto quel comportamento potrebbe succedere qualcosa di grave a sé stesso o alle persone per lui importanti.

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Molti bambini con disturbo ossessivo compulsivo possono presentare anche ossessioni superstiziose relative ai numeri. Possono avere numeri “fortunati” e numeri “sfortunati”, questo può portarli a ripetere un’azione per un determinato numero di volte, o a dover contare fino a un dato numero prima di agire. Molto comuni sono anche le compulsioni di ripetizione in cui le azioni vengono ripetute più volte fino a che non si sente di averle fatte nel modo giusto (per esempio cancellare e riscrivere più volte una parola) e le ossessioni di ordine e simmetria relative alla disposizione degli oggetti. Anche le ossessioni di tipo aggressivo compaiono a volte nel DOC in età evolutiva, legate alla paura di poter danneggiare gli altri o se stessi, associate spesso a un atteggiamento perfezionistica e a rigidità morale.

Cause ed esordio del disturbo ossessivo-compulsivo

L’età di esordio del disturbo ossessivo compulsivo si colloca tra i 9 e gli 11 anni ed è più diffuso negli adolescenti rispetto ai bambini. Rispetto agli adulti con DOC, i bambini non hanno la consapevolezza dell’irrazionalità delle ossessioni e delle compulsioni e per questo motivo riferiscono la loro impossibilità o grande difficoltà ad ignorare o evitare quei comportamenti. Inoltre i bambini tendono a nascondere le loro ossessioni e i comportamenti compulsivi soprattutto in contesti sociali come a scuola perché il bisogno di accettazione dei pari in questo periodo di vita è prioritario. Questo rende molto difficile la diagnosi precoce proprio perché anche gli stessi genitori potrebbero accorgersi della presenza di ossessioni e compulsioni anche dopo molti mesi o anni dal loro esordio.

Un altro aspetto che rende difficoltosa la diagnosi in età evolutiva è che alcuni comportamenti compulsivi e rituali sono tipici e normalmente presenti in alcuni fasi di vita e più precisamente tra i 2 e 8 anni perché funzionali per una sana maturazione psicologica. Piccoli rituali aiutano i bambini e gli adolescenti nell’affrontare l’ansia legata alla separazione e a migliorare la socializzazione. Con la crescita la maggior parte di questi rituali scompare da sola. Al contrario, nel bambino che soffre di DOC i rituali del bambino persistono nel tempo, sono invalidanti, provocano sofferenza, sentimenti di vergogna e portano all’isolamento. L’atteggiamento del nascondere i sintomi nei contesti sociali determina invece una manifestazione degli stessi con maggiore frequenza ed intensità a casa piuttosto che a scuola. Lo svolgere semplici attività quotidiane può diventare molto stressante sia per il bambino sia per la sua famiglia, fino a far sperimentare un senso d’impotenza e perdita di speranza.

Come per tutti i disturbi d’ansia anche la causa alla base del disturbo ossessivo-compulsivo è la combinazione di più fattori: fattori genetici, temperamento del bambino e fattori ambientali che riguardano lo stile genitoriale, la presenza di atteggiamenti perfezionistici e rigidità morale nell’ambiente familiare o di ossessioni e compulsioni dei genitori.

Il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo

Nel trattamento del DOC in età evolutiva è fondamentale la collaborazione e la comunicazione tra genitori, insegnanti e professionisti coinvolti nel trattamento, al fine di adottare una metodologia comune nell’affrontare i sintomi e permettere la generalizzazione dei comportamenti più funzionali in ogni contesto di vita del bambino.

Il trattamento d’elezione per bambini e adolescenti con disturbo ossessivo compulsivo è la terapia cognitivo-comportamentale. In particolare l’utilizzo della tecnica di esposizione con prevenzione della risposta (ERP) permette a bambini e adolescenti di confrontarsi con le proprie paure. In seguito all’utilizzo di essa riusciranno a mettere in atto comportamenti più adeguati e funzionali nelle situazioni temute, abbandonando progressivamente rituali e compulsioni. Attraverso l’ERP si genera nei bambini la consapevolezza che è improbabile che i loro timori si trasformino in realtà e che anche le più intense sensazioni di ansia possono essere tollerate e affrontate. Attraverso la pratica e la persistenza, il bambino impara nel corso della terapia, a tollerare gradi crescenti di ansia, senza dover ricorrere ai comportamenti compulsivi.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione. A cura di Biondi M. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.
  • Isola L., Mancini F. (a cura di) “Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza” Seconda Edizione Franco Angeli Editore, Milano 2007.
  • Lambruschi F., “Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva. Procedure di assessment e strategie psicoterapeutiche”. Edizioni Bollati Boringhieri 2014.