Disturbo della Condotta

Il Disturbo della Condotta si definisce nella violazione, ripetitiva e persistente, delle regole imposte dalla società e dei diritti degli altri. E’ caratterizzata dalla tendenza ad essere aggressivi e prepotenti, dalla volontà di intimorire gli altri attraverso discussioni e colluttazioni fisiche, da piacere nell’infliggere sofferenza fisica (anche verso animali), dall’utilizzo ricorsivo ad armi ed oggetti in grado di arrecare danni fisici ad altri, dalla messa in atto di aggressioni e azioni violente come furto, scippi, estorsioni di denaro o rapine (soprattutto in adolescenza). Mentono spesso e tendono a raggirare pur di raggiungere i propri obiettivi. Il disturbo della condotta può presentarsi in comorbidità con altri disturbi quali il DOP, l’ADHD, disturbi d’ansia, depressione, ritardo mentale e disturbi specifici dell’apprendimento.

Cause ed esordio del Disturbo della Condotta

Alla base del disturbo c’è una grande sensibilità verso gli stimoli esterni e la presenza di numerosi errori cognitivi nella valutazione delle intenzioni degli altri e l’aggressività diventa l’unica soluzione per fronteggiare le situazioni. Si riscontrano inoltre limitate capacità di cooperazione, livello molto basso di empatia, sovrastima della rabbia, bassa autostima soprattutto in età pre-adolescenziale. Si sono ipotizzati anche fattori biologici alla base del disturbo (funzionamento anomalo di meccanismi cerebrali per l’elaborazione delle informazioni e l’autoregolazione), fattori dipendenti dal contesto familiare e fattori ambientali (svantaggio socio-economico).

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Il Disturbo della Condotta può comparire precocemente oppure svilupparsi solo più tardi durante l’ adolescenza. In età precoce, a volte anche già a 3 anni i sintomi più evidenti sono l’irritabilità, l’oppositività, la frustrazione successiva ad un rifiuto. Fino ai 14 anni si stabilizzano i comportamento aggressivi, si sperimenta l’isolamento, aumentano le bugie e i comportamenti manipolativi, l’oppositività e la disubbidienza verso i genitori. Dopo i 14 anni i problemi di condotta si cronicizzano fino ad arrivare a veri e propri atti criminosi, anche di natura sessuale.

Trattamento del Disturbo della Condotta

La terapia cognitivo comportamentale si concentra sui pensieri e gli errori cognitivi dei bambini e adolescenti con Disturbo della Condotta nelle situazioni da loro ritenute pericolose, provocanti e frustranti. Viene fatta inizialmente una psico-educazione sul problema e sulle emozioni e la loro gestione. Successivamente viene allenata la capacità di trovare soluzioni valide e di migliorare le relazioni attraverso training sulle abilità sociali e di problem solving. Vengono inoltre incentivate le abilità di coping per poter fronteggiare le diverse circostanze, attraverso giochi di ruolo, lavori esperienziali e compiti in vivo. Si utilizzano tecniche comportamentali, presentate e spiegate anche ai genitori, per diminuire la probabilità che vengano emessi comportamenti inadeguati.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta Edizione. A cura di Biondi M. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.
  • Isola L., Mancini F. (a cura di) “Psicoterapia cognitiva dell’infanzia e dell’adolescenza” Seconda Edizione Franco Angeli Editore, Milano 2007